06.10.2024
Fòto: BlueBreezeWiki

No alla A69, l’autostrada della discordia!

L’Assemblada Occitana si oppone categoricamente al controverso progetto dell’autostrada A69 in Linguadoca.

In generale, sosteniamo lo sviluppo socioeconomico dell’Occitania a condizione che non perturbi gravemente l’ambiente e la biodiversità e che vada realmente a beneficio della popolazione locale. Constatiamo che, nel caso di specie, queste due condizioni non sono soddisfatte.

Ricordiamo che la A69 è un progetto autostradale di 53 km che collegherà Castras (Castres) a Vurfuèlh (Verfeil), vicino a Tolosa. La sua costruzione è iniziata nel marzo 2023. L’apertura è prevista per il 2025 e si stima che costerà 500 milioni di euro.

Il gruppo Pèire Fabre (Pierre Fabre), il più grande datore di lavoro del Tarn, è il principale promotore del progetto. Ne è anche l’origine. Sostiene che l’autostrada promuoverebbe la competitività e l’attrattività del territorio. L’autostrada, infatti, permetterebbe al gruppo di svilupparsi migliorando l’accesso al proprio sito, sia per i dipendenti che per i camion merci.

Il gruppo Fabre ha fatto pressioni sui decisori politici ed è riuscito a far dichiarare il progetto di pubblica utilità dai vari governi sotto Sarkozy, Hollande e Macron. La concessione è stata affidata alla società Atosca, di cui il gruppo Fabre è azionista. Atosca sarà responsabile della costruzione dell’autostrada e della gestione del pedaggio.

Gli oppositori all’A69 cercarono senza successo di ottenere la sospensione dei lavori e poi l’abbandono del progetto. Tra questi vi sono associazioni ambientaliste, organismi scientifici, collettivi, personalità internazionali e istituti come l’Autorità per l’Ambiente e il Consiglio Nazionale per la Protezione della Natura. Inoltre, diversi sondaggi rivelano che oltre il 60% della popolazione del territorio interessato è favorevole all’abbandono del progetto.

In particolare, vengono criticati i seguenti punti:

  • L’impatto ecologico del progetto lo rende incompatibile con gli obiettivi di conservazione della biodiversità e di riduzione delle emissioni di gas serra.
  • I mezzi di compensazione proposti da Atosca mancano di realismo: i giovani alberi piantati per compensazione hanno subito un tasso di mortalità record.
  • L’analisi socioeconomica del progetto presenta gravi carenze: si basa su dati di traffico obsoleti. Inoltre, si ritiene che l’interesse socioeconomico non compensi i «danni» significativi all’ambiente.
  • Sono state esaminate le disposizioni giuridiche e finanziarie; contestualmente è stata presentata una denuncia contro Atosca per la gestione delle acque meteoriche e delle falde acquifere nei lavori in corso.
  • Il prezzo della futura autostrada è proibitivo, soprattutto perché sostituirà le attuali superstrade gratuite che aggirano le città di Puèglaurenç (Puylaurens) e Soal (Soual).

Inoltre, c’è un progetto alternativo che ci sembra più rilevante: trasformare la strada nazionale (la RN 126) in una «ciclostrada nazionale» e rafforzare il trasporto pubblico collegato.

Infine, l’Assemblada Occitana denuncia la repressione dei manifestanti pacifici da parte delle autorità statali francesi. Il prefetto del Tarn ha vietato tutte le manifestazioni con il falso pretesto che, tra i partecipanti, ci sarebbero centinaia di elementi radicali, tra cui i black block.

Peggio ancora, le forze di sicurezza stanno portando avanti da mesi uno scandaloso ostruzionismo alla libertà di stampa, che vuole coprire le mobilitazioni degli oppositori del progetto. Questa situazione è stata denunciata dal relatore speciale delle Nazioni Unite, Michel Forst.

Foto: BlueBreezeWiki

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *