Un nuovo femminicidio insopportabile

Martedì 4 maggio 2021, il comune di Mairinhac/Mérignac (Guascogna, periferia di Bordèu/Bordeaux) è stato teatro di una tragedia che nessuno vorrebbe vedere oggi. Una madre di 31 anni è stata assassinata e bruciata viva in strada dopo essere stata uccisa a colpi di arma da fuoco. L’autore è il coniuge: recidivo noto alle forze dell’ordine e ai servizi sociali per le sue violenze, soprattutto nei confronti della moglie.

L’Assemblada Occitana vuole innanzitutto associarsi al dolore e alla rivolta provati da tutti nei confronti di questo atto indicibile e inconcepibile. È inoltre desiderosa di ricordare il suo impegno per i valori della dignità di ogni essere umano, indipendentemente dal sesso, dalla religione, dall’origine sociale o etnica; e ricorda la sua condanna radicale e assoluta di ogni violenza contro i più vulnerabili: donne, bambini, anziani o disabili.

Ma questo dramma orribile non deve fare a meno di guardare le cose in faccia, perché ci sono responsabilità dello Stato francese in materia. I servizi sociali, così come i servizi di polizia, devono essere ritenuti responsabili del fatto che un recidivo, noto per essere violento nei confronti della moglie, è stato lasciato incustodito, libero di avvicinarsi liberamente a lei; e la vittima è stata privata di qualsiasi tipo di protezione istituzionale, in particolare il “telefono grave pericolo”, un dispositivo legale dal 2014 nello Stato francese per proteggere le persone a rischio.

Infine, la questione culturale emerge dietro questo dramma, ricordando che lo Stato francese, ancora incapace di assumere il suo passato colonialista, chiude i suoi cittadini o abitanti di origine allogena in un dilemma senza risposta: o essere assimilato “alla maniera francese” negando la sua cultura e il suo patrimonio identitario, o essere respinto e disprezzato. Il caso in questione rilancia il dibattito su questo punto caldo della politica francese di fronte alle realtà del mondo del nostro tempo.

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