16.04.2024

La corrida: una tradizione barbara e non occitana

Giovedì 24 novembre hanno abbandonato il disegno di legge per abolire la corrida, avviato da Aymeric Caron. Il deputato del partito Rivoluzione Ecologica per il Vivo (REV), legato alla Francia Indomita di Jean-Luc Mélenchon, ha dovuto ritirare la sua proposta di fronte alla forte opposizione che ha incontrato nell’Assemblea Nazionale dello Stato francese.

La questione della corrida solleva un dibattito divisivo tra i suoi sostenitori che la difendono in nome della tradizione e i suoi oppositori che la denunciano a causa delle sofferenze causate all’animale.

Il disegno di legge riguarda l’Occitania perché è principalmente qui, e soprattutto in Linguadoca e Provenza, che si pratica la corrida.

Per l’Assemblada Occitana, la questione è risolta: condanniamo senza esitazione la corrida e sosteniamo la sua completa abolizione.

In effetti, abbiamo sempre creduto che il benessere degli animali, la protezione dell’ambiente e la biodiversità debbano venire prima della tradizione. 

Inoltre, la corrida non è una tradizione occitana!  La corrida è una forma di corsa dei tori originaria della Spagna; fu importata in Occitania nel 1853 su iniziativa della moglie spagnola di Napoleone III.

Ci sono altre forme di corse di tori che sono molto tradizionali in Occitania e non finiscono con l’uccisione del toro. Si tratta della «bovina», della «corsa camarguenca» e della «corsa lanusqueta»: sono parte integrante del patrimonio culturale provenzale e guascone e noi le sosteniamo pienamente.

Fotografia: Claire Starozinski (formato modificato)